31 Mag Prevenzione antisismica, Sismabonus e zone franche: gli emendamenti approvati alla Manovrina
Nel nuovo testo della Manovra Correttiva (DL 50/2017) che dovrà essere votato dalla Camera, le misure dedicate alla ricostruzione nel Centro Italia e alla prevenzione antisismica hanno subito forti modifiche migliorative
Come già sintetizzato ieri su Ingenio, i lavori della Commissione Bilancio alla Camera hanno di fatto modificato notevolmente tutte le misure dedicate all’antisismica e alla ricostruzione dei territori del Centro Italia dal DL 50/2017 originario (cd. Manovra finanziaria correttiva). Vediamo, in dettaglio, cosa propone il nuovo testo che dovrà essere approvato dalla Camera e poi passerà in Senato nell’iter di conversione in legge.
1. Fondo progettazione opere pubbliche nei comuni in zone a rischio sismico 1
Si tratta di una nuova misura di sostegno alla prevenzione antisismica, di carattere strutturale e riferita a tutte le zone sul territorio italiano classificate a massimo rischio sismico. Con il nuovo articolo 41-bis viene istituito un Fondo di sostegno alla progettazione (di livello definitivo ed esecutivo) riservato agli enti locali per realizzare nuove opere pubbliche oppure interventi di miglioramento o adeguamento antisismico di opere esistenti.
Si prevede una somma complessiva di 40 milioni suddivisa in tre tranches: 5 milioni nel 2017, 15 milioni nel 2018 e 20 milioni nel 2019. Le risorse sono a carico del fondo per la ricostruzione delle aree terremotate previsto dalla stessa manovrina (art. 41). Le richieste andranno presentate entro il 15 settembre (prima attuazione) e poi entro il 15 giugno dei due anni successivi. La sintesi delle richieste e la graduatoria saranno resi noti con apposito decreto interministeriale entro il 15 novembre dell’anno successivo. Il contributo potrà finanziare progettazioni di livello esecutivo e definitivo, dando priorità alle richieste che arriveranno dai comuni più piccoli (meno di tremila abitanti).
2. Zone franche urbane: cambia il criterio di calcolo
Tante, le novità in merito agli incentivi e agli aiuti alle imprese. In tema di zone franche urbane, si è intervenuti rimodulando il criterio di calcolo che dà diritto all’agevolazione per le imprese che risiedono in uno dei 140 comuni del cratere. E’ invariato il differenziale negativo minimo di fatturato necessario per accedere ai benefici (25%), ma il confronto non avviene più sulla mini-serie storica di un triennio, bensì sul solo confronto tendenziale 2016-2015 limitatamente al periodo 1° settembre-31 dicembre. Cambia pure il riferimento da applicare alle sole zone franche urbane dell’Abruzzo (colpite da sisma e maltempo a gennaio 2017), dove il calo del 25% di fatturato va verificato, sempre sul tendenziale 2016-2017, in riferimento al periodo 1 febbraio-31 maggio.
3. Fondo accelerazione ricostruzione
L’art.41 comma 2 prevede un nuovo stanziamento pari a 461,5 milioni nel 2017, 687,3 milioni nel 2018 e, infine, 669,7 milioni nel 2019. I 30 milioni l’anno sottratti al Fondo assicurano la copertura degli spazi finanziari concessi ai comuni del cratere per opere di ricostruzione, nell’ambito dei patti di solidarietà nazionale.
4. Istituto di geofisica e vulcanologia: 5 milioni di euro
Per sostenere le attività di sorveglianza sismica e vulcanica sul territorio nazionale, vengono assegnati cinque milioni di euro all’Istituto nazionale di geofisica e di vulcanologia, a valere sul Fondo per accelerare la ricostruzione, istituito dallo stesso DL 50/2017 (articolo 41, comma 2).
5. Potenziamento sismabonus
Si prevede l’introduzione di incentivi per l’acquisto di case antisismiche nei territori ricadenti delle aree classificate come a rischio sismico 1. Nelle zone a rischio sismico 1, saranno previste detrazioni fino all’85% per gli acquirenti delle nuove abitazioni in caso di riduzione del rischio sismico che determini il passaggio ad una classe di rischio inferiore, con un tetto di 96.000 euro per singola unità immobiliare. Il bonus potrà anche essere ceduto all’impresa venditrice o ad altri soggetti privati (escluse le banche e gli altri intermediari finanziari).
Le imprese, quindi, potranno demolire e ricostruire gli immobili, rivendendo gli appartamenti con uno sconto fiscale incorporato, dall’mporto massimo dell’85 per cento l’i”del prezzo della singola unità immobiliare, risultante nell’atto pubblico di compravendita” (ma solo in caso di passaggio di due classi, perché per il singolo salto si resta al 75% di sconto). Teoricamente, si tratta di un bonus sismico massimo di 81 mila euro ad unità immobiliare.
Gli interventi potranno essere anche combinati con i piani casa regionali, laddove questi prevedano la possibilità di variazione volumetrica rispetto alla sagoma preesistente. Entro 18 mesi dal completamento, si potrà vendere con gli sconti sopracitati, ricordando che l’agevolazione non sarà collegata all’importo degli interventi effettuati ma al prezzo di vendita.
6. Fondo contenziosi per calamità: per i comuni ?nuovo tetto
Viene aumentata dall’80% al 90% la percentuale massima di utilizzo del “Fondo per contenziosi connessi a sentenze esecutive relative a calamità o cedimenti” gestito dal ministero dell’interno. Il fondo ha una dotazione di 20 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2016-2019. Se le richieste superano anche il nuovo tetto del 90% le risorse vengono distribuite in modo proporzionale alle somme richieste.
7. Ai comuni del cratere maxi-rata del fondo di solidarietà comunale 2017?
Ai 140 comuni del cratere sarà erogata una prima rata extra-large. Si dispone infatti che in occasione del versamento della prima rata 2017 del fondo di solidarietà nazionale, i soli comuni del cratere potranno ricevere un importo integrativo fino al 90% della spettanza annua dovuta.
8. Mutui agevolati a 25 anni a Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna
Alle regioni colpite dal terremoto del 2012 – cioè Emilia Romagna, Lombardia e Veneto – viene concessa la possibilità di stipulare mutui agevolati a 25 anni (con garanzia dello Stato) per finanziare interventi di ripristino e miglioramento sismico di edifici pubblici oppure urbanizzazione nei centri storici ed urbani.
FONTE: www.ingenio.it
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